Nel paziente diabetico la terapia dietetica, da sola o integrata con quella farmacologica, ha come scopo principale l’ottimizzazione del controllo glicemico; in secondo luogo, la dieta mira al miglioramento degli eventuali fattori di rischio cardiovascolare.

Per un corretto monitoraggio della malattia diviene opportuno :

-AUTOCONTROLLO GLICEMICO

Con il termine autocontrollo glicemico ci si riferisce al monitoraggio della glicemia capillare, mediante glucometro, all’interpretazione dei risultati glicemici e i conseguenti interventi terapeutici per migliorarli. L’autocontrollo glicemico è una componente rilevante nella gestione della malattia diabetica sia per ottenere un buon controllo metabolico sia per prevenire l’ ipoglicemia nel diabete mellito tipo 1. Inoltre rappresenta la modalità più efficace per il controllo dell’iperglicemia postprandiale. Grazie all’autocontrollo glicemico molti pazienti  trovano notevoli benefici tra cui riduzione dei livelli di emoglobina glicata, identificazione e riduzione dei fenomeni ipoglicemici, maggiore flessibilità nello stile di vita, rinforzo delle capacità di autogestione.

ESERCIZIO FISICO

Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato che l’esercizio fisico aerobico e di resistenza incrementa l’attività insulinica, assicurando un migliore compenso glicemico e migliora la lipemia e la pressione arteriosa, che rappresentano i principali fattori di rischio cardiovascolare. E’ consigliato un esercizio fisico di 30/60 minuti per almeno cinque giorni la settimana.

DIETA

La dieta deve avere le seguenti caratteristiche:

  • -deve fornire un aporto energetico tale da mantenere il peso corporeo nei range ottimali e ridurlo nei soggetti in sovrappeso/obesi;
  • -deve assicurare la presenza di tutti i nutrienti nelle quantita adeguate;
  • -deve essere facilmente realizzabile e quanto più simile alle abitudini di vita del paziente.

L’apporto calorico deve essere adeguato all’età, al sesso, all’indice di massa corporea e al livello di attività fisica del paziente.

Raccomandazioni per la terapia dietetica del diabete:

GRASSI (% /KCAL TOTALI):

  • -acidi grassi saturi: < 10:
  • -acidi grassi monoinsaturi: 10-20;
  • -acidi grassi polinsaturi: <10;
  • -acidi grassi polinsatuti n-3 : 2-3 porzioni di pesce/settimana e vegetali ricchi in n-3
  • -acidi grassi trans; <1.

COLESTEROLO (mg/ die): < 300

CARBOIDRATI (% /KCAL TOTALI): 45-60

PROTEINE (% /KCAL TOTALI): 10-20

Per assicurare una buona adesione alla terapia dietetica sono consigliate alcune strategie pratiche in modo tale da ottenere un adeguato compenso glicemico. In primo luogo è utile suddividere la quota giornaliera di carboidrati nei due pasti principali della giornata (pranzo e cena) e 4 spuntini (colazione, spuntino di metà mattina, metà pomeriggio e prima di dormire) soprattutto per i pazienti affetti da diabete tipo 1 per i quali il piano terapeutico prevede l’utilizzo di insulina regolare. Gli spuntini dovranno contenere il 6-9 per cento della quota di carboidrati totali  mentre  per i pasti principali la quota deve rappresentare circa il 35 per cento della quantità raccomandata. Il frazionamento dei pasti assicura il mantenimento di una glicemia costante durante la giornata, evitando picchi iperglicemici postprandiali e/o crisi ipoglicemiche legate alla somministrazione di insulina.

Pertanto, nella dieta del paziente diabetico,particolare attenzione deve essere posta a:

  1. a) apporto calorico, che deve essere adeguato al fabbisogno per età, sesso, indice di massa corporea e livello di attività fisica; ovviamente l’apporto calorico deve essere ridotto in persone con sovrappeso o obesità;
  2. b) qualità dei carboidrati della dieta,  preferendo alimenti ricchi in fibra e a basso indice glicemico;
  3. c) apporto di grassi, limitando l’assunzione di acidi grassi saturi e trans. Inoltre è consigliabile ridurre il consumo di bevande alcoliche e sale e incrementare l’attività fisica quotidiana.

 

 (Fonte: Punto Effe)